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1978, il “terremoto” sanremese chiamato anna Oxa

today12 Luglio 2022 905

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“C’è una ragione che cresce in me
E l’incoscienza svanisce
E come un viaggio nella notte finisce…”

Comincia così “un’emozione da poco”, la canzone che nel 78 dal palco di Sanremo fece conoscere una giovanissima cantante che con la sua voce e il suo stile catturò l’attenzione del pubblico italiano. Anna Oxa aveva solo 16 anni quando salì sul palco del festival della canzone italiana lasciando a bocca aperta il pubblico, in sala e a casa. Si presentò vestita da punk, con un look androgino creato per lei da Ivan Cattaneo.

Bastarono pochi secondi e la sua voce conquistò tutti. Una voce decisa, potente, graffiata e dolce insieme che poco collimava con l’età di Anna.
Si classificò seconda dopo aver conquistato il primo posto della categoria «Interpreti».
Un vero e proprio terremoto per l’italia di fine anni 70 che da poco si era affacciata ai clamori delle ribellioni studentesche. Da quel Sanremo, la carriera di Anna Oxa decollò.

Cì sono state altre 13 partecipazioni al Festival, vinto in due occasioni. Nel 1989 con una delle canzoni romantiche per eccellenza della musica italiana: Ti lascerò, in duetto con Fausto Leali e nel 1999 con Senza Pietà.

C’è una ragione che cresce in me
E l’incoscienza svanisce
E come un viaggio nella notte finisce
Dimmi, dimmi, dimmi che senso ha
Dare amore a un uomo senza pietà
Uno che non si è mai sentito finito
Che non ha mai perduto, mai
Per te, per te una canzone
Mai una povera illusione, un pensiero banale
Qualcosa che rimane invece
Per me, per me più che normale
Che un’emozione da poco mi faccia stare male
Una parola detta piano basta già
Ed io non vedo più la realtà
Non vedo più a che punto sta
La netta differenza
Fra il più cieco amore e la più stupida pazienza
No io non vedo più la realtà
Né quanta tenerezza ti da
La mia incoerenza
Pensare che vivresti benissimo anche senza
C’è una ragione che cresce in me
E una paura che nasce
L’imponderabile confonde la mente
Finché non si pente
E poi, per me più che normale
Che un’emozione da poco mi faccia stare male
Una parola detta piano basta già
Ed io non vedo più la realtà
Non vedo più a che punto sta
La netta differenza fra il più cieco amore
E la più stupida pazienza
No, io non vedo più la realtà
Né quanta tenerezza ti da
La mia incoerenza
Pensare che vivresti benissimo anche senza
No, io non vedo più la realtà
Pensare che vivresti benissimo anche senza
No, no, io non vedo più la realtà
Né quanta tenerezza ti da
La mia incoerenza
Pensare che vivresti benissimo anche senza

Scritto da: redazione

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